Thursday 28 May 2015

Riflessioni di Sergio, un Silver Guru curioso e profondo, riguardo il suo precedente lavoro presso un laboratorio fotografico.

L'uomo, il lavoro, l'ambiente.

Il rapporto dell'attività umana con l'ambiente è condizionato dal progresso e dalla civiltà, due cose da distinguere.
Dopo quattro miliardi e mezzo di anni, il nostro pianeta ha raggiunto un equilibrio che è sempre in continuo evolversi.
La presenza dell'animale uomo, apparso solo da pochi milioni di anni, ha raggiunto oggi un progresso poco civile con uno sfruttamento della terra non più sostenibile.
Il prodotto chimico più comune usato nei procedimenti industriali è l'acqua e fra questi chi ne fa più consumo sono i grandi laboratori fotografici, come quello in cui in passato ho lavorato in veste di analista chimico fotografico, addetto al controllo densitometrico e alla neutralizzazione di liquidi speciali.

Per ottenere una foto occorre un'apparecchiatura meccanica dotata di diaframma, otturatore e lenti particolari che trasferiscono l'immagine inquadrata nel mirino su una pellicola trattata chimicamente.
La pellicola può essere negativa o positiva trasparente (diapositiva), questa pellicola, dopo l'esposizione, per diventare fotografia, subisce una serie di passaggi attraverso vasche di differenti soluzioni chimiche e differenti tempi e temperature.
Man mano che escono dallo sviluppo, le pellicole negative vanno al reparto stampa standard o professionle, mentre le diapositive al reparto intelaiatura.
Nel reparto stampa, diverse macchine stampanti automatiche elettroniche, di vari formati, trasferiscono l'immagine dalla pellicola alla carta sensibile positiva formando tante bobine che avviate in sviluppatrici subiranno un altro sviluppo con passaggi in vasche con differenti soluzioni chimiche, vari tempi e temperature fino all'uscita dove ritroveranno le buste dei rispettivi clienti.
Tutti i procedimenti avvengono sotto monitoraggio continuo e controllo densitometrico ed analisi chimiche di laboratorio. Fra pellicolle e carta sensibile si raggiungono diversi chilometri al giorno, in più, prodotti secondari come barattolini, rocchetti, contenitori, bagni fotografici saturi, tutti classificati come rifiuti speciali.

Ma non finisce qui, tutti i liquidi derivanti dalla produzione (soluzioni esauste) devono essere neutralizzati affinché l'acqua usata per produrli (estratta dalle falde freatiche) ritorni in natura senza trascinare elementi nocivi nell'ambiente, qui entra in ballo l'impianto di depurazione.

I liquidi speciali formati dai bagni esausti vengono raccolti in un vascone dove entrano in contatto con reagenti neutrlizzatori sotto dosaggio continuo, il tutto mentre agiscono potenti aereatori sommersi.
Una pompa trasferisce questa massa in una vasca sovrastante costruita come due piramidi capovolte in cemento armato (principio del cono IMHOF) dove le parti pesanti provocate dalla flocculazione vanno a depositarsi nel fondo.
La fanghiglia ottenuta viene trasferita nei letti di ventilazione col principio del tubo di Venturi.
I letti di decantazione, situati all'aperto, sono vasche rettangolari non profonde contenenti un primo strato di breccia, un secondo di ghiaia e un terzo di rena, in cui si accumulano i residui mentre l'acqua evapora via finché il livello della fanghiglia, ormai impalpalbile, raggiunge il punto di prelievo.


La zona dove insisteva il laboratorio, fuori dal GRA, in semi-campagna, e l'efficienza dell'impianto di depurazione, favorivan la presenza di animaletti, in particolare insetti anfibiotici e acquaioli che, mentre controllavo la fase finale dei letti, hanno attirato la mia attenzione.

Nell'acqua che ristagnava, prima che evaporasse (diverse settimane), andava a popolarsi, pian piano, una moltitudine d'insetti, ognuno con un proprio comportamento e forme diverse.
Stavo scoprendo un nuovo mondo, mi sono fornito di libri specializzati ed ho iniziato a conoscerne nomi ed abitudini.
Ecco un elenco di alcuni dei più comuni insetti che ho potuto osservare:

- HYDROMETRA
- GERRIDE
- NOTONETTA
- RANATRA
- NEPA
- DITISCIDI
- IDROFILIDI
- GIRINIDI
- LIBELLULE
- LARVE
- NEANIDI
- UOVA DI LIBELLULE

Tornando alla fotografia, sappiamo che è tutta basata sui sali di argento che sono fotosensibili percui pellicole e carta, nella fase di sviluppo, rilasciano nel bagno di fissaggio enormi quantità di questo metallo pesante pericoloso per l'ambiente.

Ma ad evitare questa minaccia e ricavarne una ricchezza è stata progettata un'apparecchiatura funzionante con l'elettrolisi, che permette la produzione di molti chili di metallo prezioso che va a creare un'altra fonte di guadagno.

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