Wednesday 20 November 2013

Progetto ARCO: al via la fase italiana di test.

Ecco, ci siamo, abbiamo cominciato, il primo incontro si è svolto. Abbiamo dato inizio alla fase di test e a quest'esperienza davvero affascinante e nuova, alle nostre latitudini. E, come tutte le cose nuove, oltre che affascinante, imprevedibile.
In Inghilterra è da tempo che il sistema funziona e funziona così bene che con il Progetto Europeo Arco si sta cercando di esportarlo anche in altri paesi della UE.
Ma facciamo un passo indietro, tipo spiegare chi, cosa, come, perché...

Innanzi tutto cos'è Arco: è un dispositivo di formazione, un metodo per registrare e valutare le competenze trasversali acquisite in ambito non formale e informale, attraverso percorsi nel sistema creativo e culturale.
Primo problema: cosa sono le competenze trasversali? E a cosa servono?
Le competenze trasversali sono quelle competenze o abilità per l'appunto trasversali, buone per qualunque realtà lavorativa ci si presenti davanti. Per esempio saper comunicare, saper interagire in maniera corretta con gli altri, arrivare puntuali e profumati di sapone sono competenze trasversali. Anche saper fare due conti che tornino o maneggiare certa tecnologia sono competenze trasversali, così come saper dirigere un gruppo e saper imparare dai propri errori (per approfondimenti www.indire.it).

Un po' più a Nord di qui si sono resi conto che validare e certificare le competenze trasversali è uno strumento utilissimo per contrastare la disoccupazione, l'esclusione sociale, il fenomeno dei NEET (Not in Education, Employment or Training). Uno strumento così efficace che l'Unione Europea lo ha fatto proprio e suggerito ai Paesi, e quindi nel giro di un anno almeno il sistema formale (scuole e università) dovrà attrezzarsi per valutare e convalidare le competenze trasversali anche qui in Italia.
Ma il progetto di Arco va oltre. E' assodato infatti che le competenze trasversali si sviluppano meglio nel settore non formale o informale, e massimamente in quantità, qualità e velocità di apprendimento nel settore non formale e informale creativo e culturale. Che significa? Che facendo, per esempio, un corso per fare il fonico, il montatore video, un corso di musica di gruppo o di pittura oppure un percorso di apprendistato in uno di questi ambiti o similari, si imparano a fare diverse cose buone per qualunque lavoro si vada a fare. E si imparano più velocemente.

Dunque Arco è un metodo per sviluppare, evidenziare e valutare queste competenze nell'ambito di un percorso non formale nel settore creativo e noi di Mulab, con orgoglio, per la prima volta lo stiamo sperimentando in Italia grazie alla preziosa collaborazione del Centro 6 - Ruotalibera Teatro, Centro di Aggregazione Giovanile del V Municipio di Roma che ci ha fornito lo spazio e il proprio supporto e, naturalmente, dei ragazzi che hanno accettato la sfida di sperimentare insieme a noi il modello di un sistema innovativo che potrebbe contribuire a migliorare lo sconfortante quadro dell'occupazione giovanile.
I Neet, ragazzi esclusi da percorsi di formazione, apprendistato e lavoro, in Italia sono il 22,1%. Tristemente la percentuale più alta d'Europa.
E quindi è importantissimo, fondamentale, che intorno a questo si ragioni, si lavori e si sperimenti, e dunque avanti tutta!
Arco è in corso di test anche in Olanda, Spagna, Portogallo, Cipro e Regno Unito, paesi partner in questo progetto (per saperne di più: www.euro-arco.org ).
www.mulab.it
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