L'uomo, il lavoro, l'ambiente.
Il rapporto
dell'attività umana con l'ambiente è condizionato dal progresso e
dalla civiltà, due cose da distinguere.
Dopo quattro
miliardi e mezzo di anni, il nostro pianeta ha raggiunto un
equilibrio che è sempre in continuo evolversi.
La presenza
dell'animale uomo, apparso solo da pochi milioni di anni, ha
raggiunto oggi un progresso poco civile con uno sfruttamento della
terra non più sostenibile.
Il prodotto chimico
più comune usato nei procedimenti industriali è l'acqua e fra
questi chi ne fa più consumo sono i grandi laboratori fotografici,
come quello in cui in passato ho lavorato in veste di analista
chimico fotografico, addetto al controllo densitometrico e alla
neutralizzazione di liquidi speciali.
Per ottenere una
foto occorre un'apparecchiatura meccanica dotata di diaframma,
otturatore e lenti particolari che trasferiscono l'immagine
inquadrata nel mirino su una pellicola trattata chimicamente.
La pellicola può
essere negativa o positiva trasparente (diapositiva), questa
pellicola, dopo l'esposizione, per diventare fotografia, subisce una
serie di passaggi attraverso vasche di differenti soluzioni chimiche
e differenti tempi e temperature.
Man mano che escono
dallo sviluppo, le pellicole negative vanno al reparto stampa
standard o professionle, mentre le diapositive al reparto
intelaiatura.
Nel reparto stampa,
diverse macchine stampanti automatiche elettroniche, di vari formati,
trasferiscono l'immagine dalla pellicola alla carta sensibile
positiva formando tante bobine che avviate in sviluppatrici subiranno
un altro sviluppo con passaggi in vasche con differenti soluzioni
chimiche, vari tempi e temperature fino all'uscita dove ritroveranno
le buste dei rispettivi clienti.
Tutti i procedimenti
avvengono sotto monitoraggio continuo e controllo densitometrico ed
analisi chimiche di laboratorio. Fra pellicolle e carta sensibile si
raggiungono diversi chilometri al giorno, in più, prodotti secondari
come barattolini, rocchetti, contenitori, bagni fotografici saturi,
tutti classificati come rifiuti speciali.
Ma non finisce qui,
tutti i liquidi derivanti dalla produzione (soluzioni esauste) devono
essere neutralizzati affinché l'acqua usata per produrli (estratta
dalle falde freatiche) ritorni in natura senza trascinare elementi
nocivi nell'ambiente, qui entra in ballo l'impianto di depurazione.
I liquidi speciali
formati dai bagni esausti vengono raccolti in un vascone dove entrano
in contatto con reagenti neutrlizzatori sotto dosaggio continuo, il
tutto mentre agiscono potenti aereatori sommersi.
Una pompa
trasferisce questa massa in una vasca sovrastante costruita come due
piramidi capovolte in cemento armato (principio del cono IMHOF) dove
le parti pesanti provocate dalla flocculazione vanno a depositarsi
nel fondo.
La fanghiglia
ottenuta viene trasferita nei letti di ventilazione col principio del
tubo di Venturi.
I letti di
decantazione, situati all'aperto, sono vasche rettangolari non
profonde contenenti un primo strato di breccia, un secondo di ghiaia
e un terzo di rena, in cui si accumulano i residui mentre l'acqua
evapora via finché il livello della fanghiglia, ormai impalpalbile,
raggiunge il punto di prelievo.
La zona dove
insisteva il laboratorio, fuori dal GRA, in semi-campagna, e
l'efficienza dell'impianto di depurazione, favorivan la presenza di
animaletti, in particolare insetti anfibiotici e acquaioli che,
mentre controllavo la fase finale dei letti, hanno attirato la mia
attenzione.
Nell'acqua che ristagnava, prima che evaporasse (diverse settimane), andava a popolarsi, pian piano, una moltitudine d'insetti, ognuno con un proprio comportamento e forme diverse.
Stavo scoprendo un
nuovo mondo, mi sono fornito di libri specializzati ed ho iniziato a
conoscerne nomi ed abitudini.
Ecco un elenco di
alcuni dei più comuni insetti che ho potuto osservare:
- HYDROMETRA
- GERRIDE
- NOTONETTA
- RANATRA
- NEPA
- DITISCIDI
- IDROFILIDI
- GIRINIDI
- LIBELLULE
- LARVE
- NEANIDI
- UOVA DI LIBELLULE
Tornando alla
fotografia, sappiamo che è tutta basata sui sali di argento che sono
fotosensibili percui pellicole e carta, nella fase di sviluppo,
rilasciano nel bagno di fissaggio enormi quantità di questo metallo
pesante pericoloso per l'ambiente.
Ma ad evitare questa
minaccia e ricavarne una ricchezza è stata progettata
un'apparecchiatura funzionante con l'elettrolisi, che permette la
produzione di molti chili di metallo prezioso che va a creare
un'altra fonte di guadagno.
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